Si parla tanto del bambino interiore che c’è dentro di noi e delle ferite che gli sono state inferte durante tutta la nostra vita.
Del rifiuto che hanno provato non sentendosi accettati per come erano, l’abbandono che hanno sperimentato da piccoli, la continua pressione che sentivano nel “doversi guadagnare” l’amore dei loro genitori, la paura di essere sbagliati e via dicendo.
Accuse, giudizi… chi è il colpevole di queste ferite? Perché gli sono state inferte? In che modo?
Penso che la cosa importante da considerare sia come guarire queste ferite, come poter fare in modo che questo bambino interiore ferito non condizioni e giustifichi ogni nostro comportamento nel presente… Rifiutiamo l’amore per paura di essere rifiutati come si è sentito lui? Abbiamo paura di affidarci per paura di venire abbandonati esattamente come si è sentito abbandonato lui? O addirittura ci sentiamo in diritto di ferire gli altri perché lui è stato ferito per primo?
Penso che sia ora, per quel bambino, di avviarsi verso la guarigione,
ma gli unici che possono guarire le ferite di quel bambino interiore siamo noi stessi. Procurandogli ora ciò che gli è stato negato da piccolo. Solo noi stessi possiamo farlo. Nessuno al di fuori di lui, per quanto possa farlo col cuore, potrà procurargli questa guarigione. Nessuna cosa possa arrivare dall’esterno, per quanto meravigliosa, per quanto amore porti con sé, sarà mai sufficiente a lenire le ferite di questo bimbo. Solo noi, con la pazienza, la ricerca, la comprensione e il coraggio di guardarci dentro, di guardare dentro quelle ferite potremo trovare il modo di guarirle.
Molto importante è, soprattutto, riuscire a fare in modo che il nostro bambino interiore ci perdoni per ciò che gli abbiamo negato e per aver permesso che soffrisse.
Ricordiamoci che siamo stati noi a creare la nostra realtà esattamente così com’è, e se lo abbiamo fatto, avevamo un buon motivo e da qui la necessità di perdonarci.
Riconoscendo a cosa ci serviva creare ciò che abbiamo creato possiamo finalmente cambiare la sofferenza in perdono e poi in gratitudine. Liberando così il nostro bambino interiore dal dover trattenere quel dolore che gli impedisce di vivere la sua vita da adulto nell’amore e nella gioia che merita.
Con Amore e Gratitudine. Gabriella.
Anna Altieri
Grazie una pubblicazione di grande aiuto e riflessione..spesso ci comportiamo come dei fanciullini con ferite irrisolte…vedo che attraverso quanto pubblicato siete di grande aiuto…grazie ancora
Gabriella Olivieri
Grazie a te, Anna. Il tuo apprezzamento mi rende felice. 🙂